Cassidy n° 18: Nessun Futuro, Ottobre 2011

Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Armitano & Furnò
Copertina: Alessandro Poli

Raymond Cassidy è pronto: non rimane più tempo, deve affrontare il suo destino!

I diciotto mesi sono quasi passati. Il tempo concesso dal Bluesman sta per scadere... scorrono gli ultimi granelli di sabbia nella clessidra. Eppure, restano ancora molte cose da fare, vecchi amici da salutare e conti da saldare. Solo più tardi, quando tutto sarà compiuto, quando le lacrime, le grida, il ruggito dei motori e l’eco degli ultimi spari svanirà nel deserto, Raymond Cassidy sarà pronto. Pronto ad affrontare ciò che lo aspetta... alla fine della strada!

Due tavole in anteprima:





Fonte: sito di "Sergio Bonelli Editore"

Io ci provo con l'ultimo numero... anche per sentire un po' di pareri globali sulla serie...

Copertina: mi piace molto la divisione verticale. In alto, evanescente, il burattinaio misterioso, poi subito sotto (ma anche un po' allo stesso livello) Cassidy, poi i suoi alleati appena dietro (che per le leggi della prospettiva appaiono sotto) e infine in nemici (penso) immmancabilmente a terra. Bella composizione. Bella anche la luce che entra in scena.

Gli ultimi 4 numeri sono veramente molto mediocri (quelli con Cody Parker terribili). Il finale non mi è piaciuto: frettoloso, poco riflessivo, fin troppo tamarro. Anche se ribadito a menetta da autore e protagonista, la sceneggiatura spesso risulta essere di un mieloso veramente irritante (i discorsi tra Ray e commilitoni "amici amici amiconi!" e tra Ray e famiglia, dopo che lui si è fatto tutta la selvaggina femminile della serie e Dottie si è "messa in ginocchio" di fronte a chiunque per il "bene dei figli").
Sinceramente ho trovato molto esagerata la vicenda che lega Ray al Bluesman ().
Finale poco riflessivo e un pò troppo esagerato.

Belli i disegni di Armitano e Furnò, a volte splendidi, a volte un pò troppo stilizzati.

6 complessivo a quest'albo. Complessivamente una serie leggibile ma di certo non memorabile, anzi, tranquillamente trascurabile direi.